Itinerari, rocche e castelli
Perditi tra storia e natura
L'Albergo Centopini è situato in posizione centrale rispetto alla provincia di Rimini ed è facile raggiungere in pochi minuti d'auto castelli e borghi, musei, parchi, ambienti naturali e spesso unici che attendono solo di essere visitati e apprezzati.
Grotte di Onferno
Una visita unica nel suo genere
Le grotte di Onferno sono un complesso carsico scavato dall'acqua, fatto di cunicoli e stanze che si sviluppano nel sottosuolo per circa 750 metri complessivi. Il Centro Visita propone una visita guidata di circa un'ora dove si può ammirare anche una delle più numerose e varie colonie di pipistrelli che si trovano in Italia. Da non perdere anche il percorso di 400 m all'uscita ed il borgo di Oferno.
Dal 2023 le Grotte di Onferno appartengono al gruppo dei Patrimoni dell'Umanità UNESCO, un prezioso riconoscimento per l'unicità e l'importanza di questo sito naturale.
Riserva naturale orientata
Un’avventura nel verde, tra itinerari, flora e fauna
Un territorio di 123 ettari indubbiamente bello e vario che, con un po' di attenzione, consente escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike favorite anche da una curata segnaletica. Tra i principali itinerari: i sentieri della Madonna della Pioggia, del Faggio ed il Botanico.
Valle del Ventena
Bellezza selvatica
Tra Gemmano e Montefiore Conca si estende questa piccola valle, capace di mantenere uno dei paesaggi più antichi della provincia. Il torrente Ventena scorre in un corridoio di vegetazione spontanea ed è circondato da collinette decisamente suggestive. Ben strutturata la rete sentieristica che consente ottime escursioni a piedi ed in mountain bike tra i due paesi e che tocca diversi borghi rurali.
I percorsi più interessanti
Mille opportunità da vivere
Trekking in autonomia o con guida (a pagamento)
In ricordo della Giornata della Memoria di Gemmano “La Cassino” dell’Adriatico, percorreremo attraverso una passeggiata storica, i sentieri e i luoghi più significativi della Seconda Guerra Mondiale, svoltasi lungo la Linea Gotica Orientale. Vedremo i rifugi dove tanti abitanti del posto hanno trovato riparo dai bombardamenti e daremo voce ai racconti e ai ricordi di quelle persone che hanno vissuto in prima persona la tragedia della guerra.
Alternativa panoramica tutta per le famiglie, completamente immersi nella natura andremo alla scoperta dei diversi habitat che caratterizzano la nostra Riserva di Onferno, scopriremo tante curiosità sulle piante e sugli animali che vivono in questo bellissimo territorio e per che no, quale momento migliore per scattarsi una bella foto con uno sfondo pazzesco?? Arriveremo fino a Monte Croce, parleremo della città fantasma e poi riscenderemo al punto di partenza, insomma un trekking per veri esploratori della natura!!
Conosciuta prettamente per le sue grotte e i chirotteri che vi abitano, vogliamo proporre un programma alternativo, per scoprire meglio quella che è la Riserva Naturale di Onferno in tutte le sue diverse sfaccettature. Ricca di habitat differenti e sito di importanza comunitaria (SIC), la Riserva ospita anche una cospicua varietà di specie vegetali e animali. Attraverso il trekking, ci gusteremo, solleticati dai raggi del sole, i profumi, i colori e scorci panoramici unici, fino ad arrivare a Monte Croce e poi scendendo a Pian di Castello. Infine, attraverso boschi e coltivi chiuderemo il nostro anello ritornando al parcheggio di fronte alle grotte.
Lasciati incantare dal verde dei fili d’erba e dalle colline con le loro forme sinuose, dal silenzio, dai profumi e dal leggero vento che ti solletica i capelli. Bellissimo trekking lungo i crinali della Riserva di Onferno, ideale per tutti coloro che hanno bisogno di rigenerarsi ed immergersi nella natura. Molti i punti panoramici che consentono una bellissima visuale anche sui rilievi circostanti la Riserva.
Escursioni consigliate
Questa rocca domina la media valle del Conca e quella del Ventina, e fa parte della catena più salda e coerente del sistema difensivo malatestiano. Forse è il più caratteristico dei castelli malatestiani per la sua forma rotonda e per il rialzo che vi ha la rocca, dall'aspetto anomalo, quasi surreale, per essere liscia e sfaccettata, compatta e cristallina. Non c'è da meravigliarsi che sia rimasta negli occhi di Giovanni Bellini, che ebbe a riprodurla nello sfondo di almeno due dei suoi dipinti.
I riferimenti storici alla Rocca (uno dei castelli medievali del riminese) risalgono alla fine del IX secolo e rimandano a Federico Barbarossa, alle lotte tra Guelfi e Ghibellini, alla tragedia di Paolo e Francesca e alla lunga signoria dei Malatesta (1248/1471). Proprio a un Malatesta, a Sigismondo Pandolfo (letterato, guerriero e architetto) si deve la riedificazione della Rocca come fortezza; i lavori furono completati nel 1447 e conferirono al complesso la fisionomia che ancora oggi conserva.
È un castello di origini feudali, la cui Fortezza fu edificata sui ruderi di un "castrum" romano nel secolo XI, arroccato sulla cima di un'aspra rupe in posizione strategica sulla valle del Marecchia. Una costruzione di sassi così compatta, ferrigna che ancor oggi a chi la guarda così alta nel cielo, appare vigile sentinella sui confini di tre Regioni e due Stati.
Nella rocca di Mondaino tanto le mura di cinta che la porta settentrionale, su un grande basamento a scarpa, accusano aggiornamenti attribuibili a Sigismondo Malatesta, e formano un nucleo molto pittoresco, anche per l'inserzione fra di esse, di una scenografica piazza ottocentesca, semicircolare e porticata.
La Rocca di Gradara rappresenta un magnifico esempio di architettura militare del XII -XIV sec. che signoreggiò maestosa su una collina a pochi chilometri dal mare. Iniziata 900 anni fa dai Degriffo fu ingrandita e abbellita nei secoli dai diversi feudatari di Gradara: i Malatesta, gli Sforza, i Della Rovere.
Il Forte esiste sin dall'epoca romana; si presenta oggi con l'impianto rinascimentale dovuto all'architetto senese Francesco di Giorgio Martini, a cui Federico da Montefeltro affidò il compito di adeguare la fortezza alle nuove armi da fuoco. Oggi molti visitatori sono attratti anche dal luogo di prigionia e morte di Cagliostro.
Castello di origine molto antica che, durante i secoli, ha vissuto un difficile destino di contesa tra i Malatesta e i Montefeltro per via della sua posizione unica e strategica. Lo stretto passaggio della torre della porta, simile ad un ponte levatoio immette in un borgo medioevale riportato al suo antico splendore e giustamente citato tra i borghi più belli d'Italia.
L'indipendenza della Repubblica ha origini antichissime, tanto che San Marino è ritenuta la più antica repubblica del mondo. La tradizione fa risalire la sua fondazione al 3 settembre 301 d.C., quando il Santo Marino, un tagliapietre dalmata dell'isola di Arbe fuggito alle persecuzioni contro i cristiani dell'imperatore romano Diocleziano, stabilì una piccola comunità cristiana sul Monte Titano , il più alto dei sette colli su cui sorge la Repubblica.
La proprietaria della zona, una ricca donna di Rimini donò il territorio del Monte Titano alla piccola comunità, che lo chiamò a memoria del fondatore "Terra di San Marino". La piccola capitale racchiude un patrimonio storico, museale, architettonico di inestimabile valore.
La rocca detta del "sasso" rimane la più ben salda e visibile per quanto rimaneggiata da adattamenti e restauri ed è insieme a quelle di Montebello, San Leo e Santarcangelo, una delle più belle e interessanti di tutta la Valmarecchia.
Inteso non solo come presidio militare ma anche come luogo residenziale e di rappresentanza del signore nella città, il castello fu abitato dal 1446, mentre i bastioni della cinta esterna risalgono a un periodo posteriore, successivo alla morte di Sigismondo. Allo stato attuale il castello ha perso la sua forma originaria che è rappresentata dalla medaglia commemorativa di Matteo de' Pasti e dall'affresco di Piero della Francesca nel Tempio Malatestiano.
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